
2duerighe.com – di Diana Daneluz – 15 Dicembre 2020
La “Rotta di Enea” è un progetto culturale ambizioso e coinvolgente, attualmente al vaglio del Consiglio d’Europa per il suo riconoscimento come nuovo itinerario archeologico nei Paesi europei e del bacino Mediterraneo, ripercorrendo la rotta d’Enea: il mito narrato nell’Eneide diventa così veicolo di diffusa condivisione del Patrimonio Culturale Mediterraneo, di cui Roma antica fu erede e che diffuse in tutta Europa, e consente di promuovere e divulgare il patrimonio culturale e artistico legato a Enea come figura centrale delle comuni radici europee e della fratellanza euro-mediterranea: l’esperienza del viaggio nel racconto virgiliano come fonte di quella mescolanza tra le diversità che sola dà luogo a nuovi e più alti valori, civiltà e istituzioni.
L’Associazione Rotta di Enea (www.aeneasroute.org) nasce dall’incontro internazionale di Edremit nel maggio 2017 e dal meeting internazionale di Lucca 27-29 settembre 2017 CULTURAL ROUTES OF THE COUNCIL OF EUROPE 30TH ANNIVERSARY (1987-2017) – 7TH ADVISORY FORUM. in cui il progetto Rotta di Enea è stato presentato nella sessione ufficiale delle proposte di nuovi itinerari culturali del Consiglio d’Europa.
L’attuazione del progetto dell’Associazione Rotta di Enea, presieduta da Giovanni Cafiero, prevede una proattiva collaborazione con e tra Istituzioni, Comuni, Enti territoriali, archeologi, ricercatori, studiosi, media ed operatori culturali per una diffusione dei valori del Mediterraneo, a cominciare da quelli della multiculturalità e dell’integrazione, attraverso iniziative di turismo culturale scientificamente costruite ed erogate, nel tempo, lungo tutte o quasi le tappe del Mito, si auspica sotto l’egida del riconoscimento di quell’Europa culturalmente e storicamente legata alle Nazioni che si affacciano sul Mediterraneo. La tappa di Roma, che vide Enea percorrere un itinerario da Oriente ad Occidente, in fuga da Troia in fiamme, fino alle coste laziali, ha favorito l’accoglimento, nel prestigioso network di enti che aderiscono all’iniziativa, dell’Associazione Culturale romana Happening Cult, di Antonio Ricciardi, Diana Daneluz e Viviana Saraceni (www.happening-cult.com), che nasce invece due anni fa per iniziativa di tre operatori della comunicazione interessati alla diffusione della cultura e del bello, anche al di fuori delle solite “rotte” e con spirito di aderenza ai desideri e alle curiosità espressi dai propri associati.
La Cultura come Cura
L’idea sottesa al progetto però, è anche quella di un turismo culturale come “cura”. Per le persone, sostenendo e diffondendo i valori dell’incontro fra culture e del dialogo fra le diversità come arricchimento e crescita delle comunità e dei singoli. Per i territori, facendone un volano per la rigenerazione dei luoghi al fine di preservare e promuovere il patrimonio artistico-culturale e naturale del Mediterraneo e la sua caleidoscopica ricchezza, attraverso lo sviluppo di un turismo responsabile, lento, sostenibile e destagionalizzato.
In un recente webinar dedicato alla regione Campania come protagonista della Rotta di Enea con i tre poli del Cilento, dei Campi Flegrei e del Sannio, Cafiero ha descritto le potenzialità di un turismo culturale-naturalistico nelle tappe campane del viaggio dell’eroe troiano verso Roma come Cuma e Benevento. Cafiero ha ricordato come con l’adesione della città di Benevento, formalizzata con la delibera della giunta comunale del 10 luglio 2020, si sia avviata una fase di ampliamento della rete di itinerari terrestri collegati al progetto Rotta di Enea e alle tappe del viaggio delle navi troiane descritto nell’Eneide di Virgilio. Il capoluogo dell’area geografica denominata “Sannio”, luogo di grande e antica tradizione storica dell’Appennino campano, si ricollega al sito costiero di Cuma, situato nell’area metropolitana di Napoli. Un importante riferimento storico per l’adesione di Benevento alla Rotta di Enea è contenuto negli scritti di Procopio di Cesarea (Cesarea marittima, 490 circa – Costantinopoli, 560 circa). Nel narrare l’occupazione del Sannio da parte di Belisario, nel suo “De Bello Gotico” Procopio riporta la tradizione che mette in relazione la saga di Diomede con le vicende legate alla fondazione di Roma e con il mito di Enea. Il rapporto con la Campania peraltro – ha detto ancora il Presidente Cafiero – si farà sempre più stretto, grazie alle numerose adesioni di municipalità costiere e interne e alle collaborazioni avviate con prestigiose istituzioni culturali come il Parco archeologico dei Campi Flegrei e, in corso di formalizzazione, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, proseguendo la collaborazione con la Città metropolitana di Napoli, suggellata dal Manifesto per il turismo” La Cultura come cura” redatto da una commissione di studio con la partecipazione dello stesso Giovanni Cafiero e di Maria Teresa Moccia di Fraia in rappresentanza dell’Associazione. Nel Manifesto la Rotta di Enea è indicata come prospettiva programmatica per il nuovo turismo nell’area metropolitana di Napoli.
Il coinvolgimento delle scuole
Il progetto è assai complesso ed è seguito da un Comitato scientifico di alto livello.
Il lavoro di questi esperti è volto a fare di Rotta di Enea un progetto a più diramazioni: grazie al coinvolgimento delle scuole, soprattutto dei licei, la “Rotta di Enea” promuove lo scambio culturale tra le giovani generazioni cui offre occasioni di incontro arricchenti e nel rispetto delle diversità culturali. Ad ogni pubblico, permette di rinnovare la conoscenza della vasta produzione artistica ispirata dal Mito di Enea e portatrice di valori universali e di rendere vivi e partecipati i valori fondamentali del Consiglio d’Europa: diritti dell’uomo, democrazia culturale, diversità e identità, scambi e arricchimento reciproco al di là delle frontiere e delle contingenze storiche. Seguendo il cammino di Enea consente l’esplorazione della natura e dei paesaggi mediterranei, anche attraverso approfondimenti di botanica e con il fine promuovere la bellezza e la cura dei paesaggi del Mediterraneo con la partecipazione attiva dei protagonisti dell’economia e della cultura del mare – quel “mare nostrum” che dal mondo antico ad oggi è stato luogo dello scambio e della mescolanza -, con il mondo agricolo e pastorale, con i custodi dell’ambiente e come vettori di sviluppo culturale, sociale ed economico.
Il viaggio di Enea e la tappa romana
Il viaggio di Enea nel Mediterraneo antico nel racconto virgiliano si pone in diretta relazione con le origini e con la costruzione stessa del mito di Roma e vede la figura di Enea svolgere il ruolo di federatore delle diversità culturali. Enea, fuggendo, porterà con sé il padre Anchise e il figlio Ascanio insieme con i Penati, simbolo del culto del focolare. Il viaggio e l’incontro tra persone e popoli diversi e la fedeltà alle proprie tradizioni sono la sintesi che crea nuovi valori. Il viaggio di Enea si snoda da oriente a occidente. Fuggito da Troia in fiamme, Enea salpa da Antandros con un piccolo gruppo di compagni e raggiungerà la meta, dopo lunghe peregrinazioni, sulle coste del Lazio. Qui Enea fonderà la città di Lavinium, dove sarà venerato quale Pater. Il figlio di Enea, Ascanio, fonderà sui Colli Albani la mitica Alba Longa e dalla sua stirpe nascerà Romolo, che nella leggenda sarà il mitico fondatore di Roma e il suo primo re. La “Rotta di Enea” tocca quindi diverse città mediterranee: Troia, Antandros, Ainos-Enez e (Turchia), Delos e Creta, Isole Strofadi e Azio (Grecia), Butrinto (Albania), Castro (Puglia), Hera Lacinia-Crotone (Calabria), Lo Stretto, la Costa dei Ciclopi, Trapani, Segesta ed Erice (Sicilia), Cartagine (Tunisia), Capo Palinuro, Cuma-Pozzuoli, (Campania), Gaeta e Lavinium-Pratica di Mare (Lazio), e, appunto, Roma. Sulla capitale il coinvolgimento di Happening Cult nel progetto si concretizzerà per intanto nella organizzazione e promozione congiunta di eventi, conferenze, e itinerari guidati nei luoghi romani del transito di Enea, tra vestigia visibili del passaggio del mito e racconto. I partecipanti a questi momenti di turismo archeologico-letterario, tra storia e mito, saranno come “pionieri” di un modo diverso di riappropriarsi delle proprie più antiche origini di abitanti del Mediterraneo, che non sarà scevro da momenti leggeri ad integrare conoscenza e intrattenimento per una fruizione più godibile dei contenuti che restano altamente scientifici.

Perché Enea?
Perché mito di Enea è capace di colpire l’immaginario collettivo con elementi simbolici di straordinaria suggestione, in grado di “impressionare” trasversalmente un pubblico vastissimo, perché portatori di significati di valore universale, in grado di essere recepiti e compresi in tutti i contesti culturali e geografici del mondo globalizzato. Il mito di Enea, come tutti i miti della tradizione greco-romana e non solo, è il prodotto della dematerializzazione nella cultura delle civiltà del mondo antico. Una dematerializzazione pregna di significati culturali, etici e politici: la sua genesi, ma soprattutto la sua continua metamorfosi nei secoli ne dimostrano il valore universale. Attuale anche oggi, a ricordarci l’importanza di un bagaglio culturale condiviso da coltivare, per far crescere la pianta di una convivenza dei popoli e delle loro comunità in pace, reciproco rispetto e vicendevole, imprescindibile, sostegno.
Per conoscere “Rotta d’Enea”: www.aeneasroute.org. Per Happening Cult: www.happening-cult.com